Rassegna Stampa

14 Dicembre 2019 – Bresciaoggi parla del sistema MAMI VOiCE e la presentazione dell’Abete Armonico Camuno

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Gli abeti schiantati nascondono un tesoro

Gli alberi non parlano il nostro linguaggio, ma quello della musica sì, e tanti abeti rossi sradicati alla fine di ottobre del 2018 dalla tempesta Vaia nella Val Brandet di Corteno, vicino a malga Bondone, all’orecchio esperto di Alessandro Ducoli, dottore forestale del Parco dell’Adamello e musicista per hobby, hanno rivelato una notevole qualità armonica. «Li abbiamo trovati a 1600 metri di quota, in un bosco abbattuto che non era mai stato tagliato perché non offriva condizioni economiche che rendevano sostenibile l’intervento – spiega l’esperto -. Durante i lavori di recupero ci siamo accorti che il legno aveva peculiarità importanti, per cui abbiamo fatto una verifica sulla qualità armonica che ha dato ottimi risultati». È stato solo l’inizio: la scoperta ha catturato immediatamente l’attenzione di Alfredo Bigogno, l’ideatore di «Mami Voice», un sistema di vibrotraduzione creato nel 2013 per far sentire nell’incubatrice ai neonati prematuri la voce registrata della loro mamma. Con le stesse modalità, Bigogno ha poi realizzato un lettino armonico per adulti. «IL TUTTO è semplice – afferma l’ideatore -: facendo vibrare l’asse si produce un’onda sonora, e sdraiandosi su questi lettini si vive un’esperienza interessante di ascolto olistico: con il corpo senti le vibrazioni e con le orecchie la musica». Ed ecco che il legno d’abete musicale camuno è stato presentato a Edolo, nella sede del Consorzio forestale alta Vallecamonica; la realtà che, come altre nell’ultimo anno, ha bonificato i boschi devastati. «Siamo riusciti a trasformare un evento negativo in un’opportunità di crescita e di visibilità anche per la nostra aggregazione – sostiene il presidente Gionatan Bonomelli -. L’incontro fortunato con Bigogno ci permetterà di trasformare il materiale danneggiato dalla furia della natura in strumenti di cura». Cos’è l’abete armonico? «È un albero che cresce in particolari condizioni – chiarisce il botanico Enzo Bona -. Non è diverso da tutti gli altri della sua specie, ma ciò che lo rende straordinario è la sua capacità di disporre le fibre con una lentezza di crescita notevole, per lungo tempo, in un ambiente equilibrato e senza subire alcun disturbo». Se fosse ancora tra noi, il più entusiasta di questa scoperta sarebbe sicuramente Camillo Golgi, il premio Nobel per la Medicina nel 1906, nativo di Corteno, territorio in cui crescono questi miracoli della natura. Golgi fu tra i maggiori studiosi del cervello e le sue ricerche sono state fondamentali per ampliare la conoscenza. Lo scienziato sarebbe felice perché sono stati avviati studi per capire se le vibrazioni prodotte dal legno possono procurare benefici alla persona. «Finora sono state svolte migliaia di prove scientifiche sulle vibrazioni per realizzare terapie – ricorda Bigogno -. Nel nostro caso il discorso è diverso, perché materiali e sistema non producono campi magnetici».