Rassegna Stampa

10 Settembre 2019 – LaDolceVita.tv parla del sistema MAMI VOiCE in uso presso l’ospedale di Pescara

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“MAMI VOICE”

Un sistema che consente ai neonati stando all’interno delle incubatrici, di ascoltare la voce della mamma
– o altri suoni ritenuti utili – anche quando lei non è presente

A Pescara, nel reparto di Neonatologia del Presidio Ospedaliero è stato inaugurato il “Mami Voice”. Un apparecchio che consente di ridurre lo stress cui è sottoposto il neonato durante le manovre cliniche a cui viene sottoposto come, ad esempio, in occasione dei prelievi. Questo grazie alla preventiva registrazione della voce della mamma, o di altri suoni ritenuti utili, che vengono inviati al neonato dall’esterno della termoculla tramite onde sonore. Si replica, in sostanza, quanto avviene quando il piccolo non è ancora nato. Il sistema riduce il trauma del distacco tra la mamma e il bambino nato prematuro, reso ancora più grave dalla necessità del ricovero in incubatrice. L’apparecchio, il primo in regione e sino ad ora presente solo in pochi altri ospedali in Italia, è stato donato dall’associazione “L’abbraccio dei prematuri”, che opera all’interno del nosocomio pescarese. Erano presenti l’Assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Pescara, l’Assessore Nicoletta di Nisio.

Ad accoglierle la dottoressa Susanna Di Valerio, responsabile del reparto di Neonatologia insieme ad altri Operatori e dirigenti ASL. La dottoressa ha illustrato sia le caratteristiche tecniche che le ottime risultanze che sono state riscontrate nell’utilizzo del sistema. Questa dotazione va ad aggiungersi alla possibilità, dallo scorso 18 agosto, di accesso H24 alla terapia intensiva neonatale da parte dei genitori. Questo orario esteso è il primo in Abruzzo.

“Questa innovativa acquisizione – ha dichiarato l’Assessore Di Nisio – unitamente all’estensione dell’orario dell’accesso dei genitori, porta l’Ospedale di Pescara a meglio qualificarsi ed a offrire risposte più ampie e con strumenti e tecniche che nulla hanno da invidiare ad altre regioni. Certo è che il lavoro da fare è ancora tanto. Le necessità di personale e di mezzi non vanno nascoste e bisogna che sia la Regione che l’amministrazione comunale siano vigili affinché i livelli di assistenza e le risposte specialistiche da fornire non subiscano arretramenti. Essendo da tempo impegnata nel mondo della Sanità, sappiate che da parte mia c’è questo impegno”.